La vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica che si caratterizza con un persistente stato d’angoscia e il pensiero ossessivo del fantasma del partner narcisista, del quale non si riesce a comprendere la crudeltà…
Pietro Brunelli, psicoterapeuta, ci descrive diverse tipologie particolarmente maligne di narcisismo:
Si riconoscono perché umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere ad esempio anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce, che diventano così le ormai note scimmie .
Le vittime di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi psicologici si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata.
Ciò si accompagna con attacchi di panico, depressione, ansia, difficoltà a dormire, difficoltà ad alzarsi la mattina, sociofobia (paura degli altri), disturbi dell’alimentazione, comportamenti compulsivi (come guidare pericolosamente, o drogarsi o fare abuso di farmaci), pensieri suicidari, difficoltà a stare da solo, ma anche a stare in compagnia, disturbi della sfera sessuale, deterioramento delle relazioni familiari e delle amicizie (in quanto molti non capiscono e credono si tratti di una semplice storia d’amore finita, per la quale non si dovrebbe soffrire più di tanto), difficoltà nella vita lavorativa e nella capacità di concentrarsi, paura di luoghi e oggetti che rievocano il narcisista traumatizzante.
Queste sintomatologie possono protrarsi per molto tempo con il rischio di minare effettivamente anche la salute fisica, provocando quindi l’insorgere di patologie somatiche, funzionali ed organiche, che possono diventare anche gravi.
Il narcisista, a seconda del suo grado di malignità (e quindi del suo potere infettivo) è un portatore di morte e, purtroppo, può perfino riuscire in tale macabro risultato e comunque giunge a ‘togliere anni di vita’, ovvero danneggia gravemente la vita di chi lo ha subito.
Raramente i narcisisti sono curabili, a meno che, una profonda crisi dovuta ad un lutto ad una disgrazia, non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere prima della terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso- depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono a malapena
contenere i sintomi.
La vittima del narcisista deve assolutamente al piu’ presto liberarsi dell’ ‘oggetto interno malato’.
Il narcisista infatti durante tutto il rapporto è stato costantemente ambivalente, faceva il bello e il cattivo tempo, minacciava continui abbandoni, li metteva in atto e poi tornava, a tratti faceva l’affettuoso e a tratti diventava cattivo, questo andamento ambiguo e malsano che si è sopportato nel tempo ha reso la vittima emotivamente instabile ed insicura; poi quando la vittima viene abbandonata il narcisista con malignità più o meno sottile, dopo averla indebolita, mira a distruggerla.
Lo specchio che gli serviva per ammirarsi va distrutto, fatto cadere in mille pezzi. E così infatti avviene, la vittima cade a pezzi, mentre il narcisista se ne va in giro credendo di essere nel giusto e riesce perfino a divertirsi e apparentemente a stare bene, incurante dei danni che ha fatto, ed anzi addirittura sentendosi come un giustiziere che ha fatto bene a rovinare quella persona che, anche se lo amava, ma che non era degna di lui/lei in quanto ha osato rispecchiargli le sue parti negative. Lo specchio che ha osato tanto, va quindi distrutto senza pietà.
In che modo i sintomi da disturbo post traumatico da stress risultanti dall’abuso da parte di un narcisista o uno psicopatico incontrano i criteri del DSM IV?
Trackback/Pingback