La guerra coreana ha introdotto una nuova tecnica per torurare psicologicamente e portare alla morte i prigionieri di guerra.
Il tasso di mortalità nei campi POW della Corea del Nord è stato di un incredibile 38 per cento – il più alto nella storia militare degli Stati Uniti.
Ciò che rende questa statistica così difficile da capire è che nei campi ai soldati è stato fornito cibo, acqua ed un rifugio adeguato e la maggior parte non è stata sottoposta a torture fisiche come nelle guerre precedenti.
La portata del problema è stata realizzata quando si è scoperto che i campi POW non erano spesso nemmeno circondati da filo spinato o da guardie armate, ma nessuno ha cercato mai di fuggire.
Quando arrivò in Giappone dopo la liberazione, la Croce Rossa diede agli ex prigionieri appena liberati l’opportunità di chiamare a casa, ma solo in pochi vollero farlo.
C’era anche una marcata mancanza di cameratismo tra i liberati: pochi sembravano costruire e mantenere amicizie fra di loro. Ma ciò che sconvolse i militari più erano i rapporti che descrivevano un non più insolito comportamento: capitava infatti che i soldati prima si isolavano nella loro capanna, con spesso una coperta sulla testa e in pochi giorni poi, morivano.
Come morirono i soldati americani ?
Ciò è stato così devastante per dei soldati altamente addestrati che è stato commissionato uno studio di 1.000 POW.
Il dottor William E. Mayer, il principale psichiatra, ha scoperto così una nuova malattia nei cuori dei prigionieri di guerra della Corea, una sindrome di pervasiva e di estrema disperazione.
Mayer lo ha definito come “Mirasmus” o una “mancanza di resistenza e passività acuta”. I soldati lo chiamavano ” Give up-itis” (rinunciare).
Come poteva eliminare completamente la speranza dalle anime dei soldati?
Sono state individuate quattro tecniche per portare una persona alla disperazione, che tanto somigliano agli abusi messi in atto in molte relazioni abusanti, come quelle con i Narcisisti.
In primo luogo, è sono state manipolate le relazioni sociali: I Coreani del Nord hanno dato ai prigionieri piccoli premi come sigarette o dolci quando si sono prestati a fare da spia l’uno sull’altro. La cosa sorprendente era che né il delinquente né il soldato denunciante sono stati puniti – il vero intento era quello di rompere la fiducia tra compagni in armi.
In secondo luogo, è stata promossa un’autocritica estrema: i prigionieri formavano piccoli gruppi in cui i soldati “confessarono” non solo tutte le cattive cose che avevano fatto, ma anche tutte le cose buone che avrebbero potuto fare ma non riuscirono a fare. Questa “confessione” non era per il nordcoreano, ma per erodere il rispetto di sé e il valore personale tra i soldati americani.
La terza grande tattica era quella di abbattere la fedeltà negli altri, specialmente nella leadership e al nostro paese. Era obbiettivo quindi distruggere lo spirito di lavoro di squadra e di cooperazione e sostituirlo con isolamento e eccessivo interesse personale.
L’ultimo schema devastante era quello di trattenere tutto il sostegno emotivo positivo, inondando i soldati con emozioni negative. Se un soldato ricevette una lettera di sostegno da casa, questa non veniva consegnata. Tuttavia, le lettere che trattavano di cattive notizie (come la morte di un parente o altre disgrazie) venivano consegnate immediatamente. Questa costante demoralizzazione produsse un senso di delusione travolgente nei confronti dei propri cari,del proprio paese e anche la loro fede … “
Quando il tuo partner o chi ti è vicino ti punisce regolarmente con abusi psicologici, Silent Treatment, il Gas Lighting ed altre tecniche manipolatorie tipiche ( sopratutto quando si è in un rapporto con un narcisista) utilizza lo stesso tipo di TORTURA PSICOLOGICA che UCCIDE DENTRO, e sarebbe il caso quindi di prendere le adeguate contromisure a riguardo per ritornare davvero a VIVERE!
Articolo a cura di Il Percorso Profondissimo
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