La cannabis, o marijuana, come gli altri effetti psichedelici facilita l’attivazione della ghiandola pineale e aiuta a sua volta il terzo occhio (o occhio della mente) a dirigere la nostra evoluzione spirituale verso la pienezza.
La ghiandola pineale, rappresenta uno dei campi di battaglia occulta più centrali nella nostra epoca: se osserviamo infatti il progressivo ottundimento delle masse ed il loro uniformarsi alla logica di gregge, possiamo comprendere le ragioni profonde di come sia stato reso possibile un processo così generalizzato solo se teniamo conto del progressivo, massiccio e continuo sabotaggio delle funzioni fondamentali di questo organo (in concerto con sabotaggi attraverso frequenze nello spettro non udibile ed altre metodiche complementari) attraverso la chimica, in particolare con l’uso dei composti di Fluoro usati come additivi nelle acque, bevande, alimenti e presidi medici comuni, come i dentifrici.
La ghiandola pineale (detta anche corpo pineale, epifisi cerebri, epifisi o “terzo occhio”) è una piccola ghiandola endocrina nel cervello dei vertebrati. Essa produce la melatonina, derivato della serotonina, un ormone che influenza la modulazione di veglia/sonno e le funzioni dei modelli stagionali.
I disturbi del sonno si verificano spesso con il progredire dell’età, perché la ghiandola pineale tende a ossidarsi con il tempo, in particolar modo quando l’alimentazione e lo stile di vita rendono insufficiente la produzione di endocannabinoidi. Nella ghiandola pineale risiedono, infatti, dei recettori di cannabinoidi endogeni, prodotti dal corpo, od esogeni, provenienti dalla marijuana. Per questo motivo la marijuana ottimizza il funzionamento di questa ghiandola, stimolandola ad agire anche con l’avanzare dell’età, evitando così la sua calcificazione e i disturbi del sonno. Quando la pineale è operativa, poi, i sogni sono belli e positivi, per un ulteriore guadagno nella qualità del dormire.
La ghiandola pineale è l’unica parte del cervello a non essere doppia ed era considerata da Cartesio un punto privilegiato, laddove corpo e mente, considerate erroneamente, in termini occidentali, come entità separate, interagiscono. La ghiandola pineale, nella storia, è quindi stata accostata al senso religioso e perfino i taoisti, ben prima della nascita di Cristo, le attribuivano la capacità di porre in relazione l’organismo l’umano con l’energia della natura.
I nostri antenati usarono e sperimentarono la cannabis per risolvere i problemi connessi al disturbo del sonno, sfruttando le caratteristiche equilibranti della marijuana. I disturbi del sonno derivano infatti da un squilibrio nella percezione tra il giorno e la notte, la luce e il buio. In termini di medicina tradizionale cinese, la cannabis era indicata per le diminuzioni yin (la notte, il fresco, il femminile, il molle, la parte generalmente nera del simbolo del Tao), e l’insonnia casca a pennello in questo quadro clinico.
Anche in India la cannabis è stata utilizzata a scopo medico-religioso, in particolar modo dalla branchia dell’induismo, con il culto del dio Shiva.
Noto esempio è il Bangh, la bevanda nazionale, a base di latte e spezie, alla quale erano attribuita la capacità di provocare il sonno perfino negli iper-eccitati.
La Ghiandola Pineale forma assomiglia ad una piccola pigna (da cui il nome), e si trova vicino al centro del cervello, tra i due emisferi, nascosta in una scanalatura in cui aderiscono i due corpi arrotondati dell’ipotalamo.
In ogni essere umano la Ghiandola Pineale o terzo occhio può essere attivato a frequenze del mondo spirituale e vi permette di avere il senso della conoscenza del tutto, dell’euforia divina e dell’unità intorno a voi. La ghiandola pineale, una volta sintonizzati su frequenze proprie con l’aiuto della meditazione, yoga o vari esoterici metodi occulti, permette ad una persona di viaggiare in altre dimensioni, popolarmente conosciuti come viaggio astrale o proiezione astrale o visione remota.
Con la pratica avanzata e i metodi antichi è anche possibile controllare i pensieri e le azioni di persone nel mondo fisico. Sì, è bizzarro, ma gli Stati Uniti, i governi dell’ex Unione Sovietica e le varie organizzazioni occulte hanno fatto questo tipo di ricerca per età e hanno avuto successo ben oltre la nostra immaginazione.
La Ghiandola pineale è rappresentata dalla Chiesa Cattolica Romana, ecco nell’immagine il “cortile della pigna” nei Musei Vaticani. Le società antiche come gli Egizi e Romani ne conoscevano i benefici e l’hanno esemplificato nelle loro vaste simbologie contenenti il simbolo di un occhio.
Un riferimento alla ghiandola pineale è anche sul retro della banconota da un dollaro negli Stati Uniti con quello che viene chiamato “occhio che tutto vede”, che si riallaccia alla capacità di un individuo (o gruppo di individui) di utilizzare questa ghiandola per andare verso l’altro lato (nel mondo spirituale) e, eventualmente, controllare i pensieri e le azioni di persone nel mondo fisico sapendo cosa stanno pensando in ogni momento nel nostro mondo fisico.
Varie ricerche condotte fino ad oggi confermano che ci sono alcuni periodi nella notte, tra l’una e le quattro del mattino in cui vengono rilasciate sostanze chimiche nel cervello che provocano sentimenti di connessione alla propria fonte superiore.
Articolo di Il Percorso Profondissimo
Fonti:
https://www.wakingtimes.com (tratto da: iconicon)
https://www.positive-vibration.it/news/cannabis-e-ghiandola-pineale1/
https://www.cannabis.info/it/enciclopedia/5172-sogni-doro/
ATTENZIONE!! Un uso costante di marijuana NON attiva la ghiandola pineale, la atrofizza. Come chi è Un utilizzatore costante della suddetta sostanza sa che inibisce i sogni notturni.
Utilizzata occasionalmente è sicuramente un toccasana per il corpo e lo spirito, ma facciamo attenzione.