Jung in Psicologia e Alchimia (Jung 1944) fonda le basi per una analogia fra l’immaginario alchemico e il processo personale di scoperta di sé che attinge all’Inconscio Collettivo, che chiama Processo di Individuazione.
Che Jung considerasse l’immaginario alchemico una risorsa per la pratica psicoanalitica è testimoniato da opere quali Psicologia e alchimia e Mysterium Coniunctionis.
Negli suoi scritti Hillman riprende e approfondisce le intuizioni junghiane traendone un solido impianto epistemologico, sorprendente per coerenza e originalità. Se «l’individuazione della nostra anima richiede il riconoscimento dell’individualità dell’anima presente nelle cose», è legittimo affiancare alla psicologia un mondo a prima vista ai suoi antipodi come l’alchimia, giacché non vi è poi grande differenza tra chi tentava di trasmutare metalli vili in oro e chi trasmuta anime sofferenti in anime rasserenate, «indorate» di pace. Con il contagioso entusiasmo di un esploratore, Hillman illustra le corrispondenze insospettate tra stadi dell’opus alchemico e momenti dell’opus analitico: dalla nigredo inconsolabile delle fasi depressive alla lunare albedo della riflessione, dalla citrinitas dolorosa, in cui la mente «soffre la propria comprensione», alla rubedo finale, che porta all’armonia di psiche e cosmo, di giudizio critico e fantasia estetica.
Machella riprende tale analogia per allargare il parallelo alla creazione artistica.
Grazie all’esperienza clinica di cui la psicoterapia si è arricchita nel tempo, si può dire che le quattro fasi di trasformazione psichica del processo individuativo analitico, mutuate dalla metafora alchemica, sono le seguenti:
1. la nigredo è il momento in cui il paziente scopre il disagio, percepisce il dispiegamento dell’angoscia all’interno della relazione terapeutica già percepita come sicura e accogliente;
2. l’albedo è la fase della scoperta, da parte del paziente e del terapeuta, delle risorse personali del paziente e dell’affacciarsi della speranza di risoluzione dei propri nodi;
3. la citrinitas è il periodo dell’acquisizione del linguaggio simbolico e della possibilità reale di trasformazione; è il momento in cui paziente e terapeuta iniziano a giocare; nella relazione terapeutica si inizia ad essere in due soggetti che comunicano reciprocamente attraverso il simbolo;
4. la rubedo segna la trasformazione e la coscienza di essa, il loro consolidamento nella nuova materia psichica, a cui seguirà il desiderio del paziente di separarsi dalla sua guida e di camminare con le proprie forze; prendendo le mosse dai quattro elementi della natura che avrà riscoperto in sé, il paziente lascia indietro l’acqua delle lacrime, affonda i piedi nella terra del radicamento in sé, si sente addosso l’aria dello spirito, si porta dentro il fuoco e la nitidezza della visione di sé.
A Cura di Il Percoso Profondissimo
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Fonti:https://www.psicologiatorino.it/contributi/46-contributi/articoli/teorie-psicologiche/136-il-processo-di-individuazione-tra-processo-creativo-artistico-e-processo-alchemico
Psicologia Alchemica, J.Hillman, https://www.adelphi.it/